UNA FINTA DOGANA CONTRO I TICKET

Un muro all’ex dazio per bloccare gli automobilisti in uscita da Milano
di MASSIMILIANO SAGGESE— OPERA
HANNO ISSATO un alto muro di mattoni (finti) a mò di "Dogana", proprio dove una volta sorgeva il dazio Vigentino, il confine tra Opera e Milano; così hanno reso "pan per focaccia" alla sindaca di Milano che vuole attivare, dal prossimo gennaio, il ticket di ingresso a Milano. I Verdi di Opera, Rozzano e Pieve Emanuele, il ticket lo hanno fatto pagare, simbolicamente, agli automobilisti milanesi in uscita da Milano, o meglio, in entrata a Opera.
LA PROTESTA, alla quale ha partecipato in maniera inattesa anche il capogruppo della Lega al comune di Opera, è stata organizzata dai Verdi del Sud Milano per protestare contro la scelta «unilaterale del ticket di ingresso che la Giunta Moratti vuole applicare contro i cittadini dell'hinterland e di Opera».
I VERDI, hanno evidenziato come non siano contrari a fermare il traffico alle porte della città, ma precisano «purché i mezzi pubblici e le piste ciclabili in sicurezza consentano la mobilità di pendolari, studenti e pensionati che ogni giorno si recano a Milano per lavorare o studiare». Erano presenti alla protesta gli esponenti Verdi Augusto Sandolo, Stefano Apuzzo, Marco Masini, Sergio Orlando e la sirenetta Antonella Lanzillo.
«CHIEDIAMO provvedimenti contro lo smog e il traffico efficaci e seri, non un semplice ticket, ovvero una tassa sull'ingresso che sposta il problema dell'inquinamento e del traffico dal centro alla periferia e danneggia soltanto le fasce sociali più deboli», affermano Stefano Apuzzo, consigliere di Opera e assessore di Rozzano e Augusto Sandolo. Anche Opera Sicura ha manifestato con i verdi del sud Milano ieri mattina a Noverasco, contro l’istituzione dei ticket d’ingresso di Milano. «A differenza dei Verdi, di cui apprezziamo questa azione di protesta cui ci siamo aggregati, siamo contrari anche alla sola ipotesi di pagare qualcosa per entrare in città ed il dazio simbolico istituito all’altezza del carcere di Opera significa per noi proprio quello che accadrà se viene attuato il ticket d’ingresso», dichiara Ettore Fusco.
E CONTINUA con ironia: «Un pedaggio in uscita che tutti i milanesi, che vorranno attraversare il territorio comunale operese, dovranno pagare. Il carcere operese rappresenta il luogo dove dovrebbero soggiornare gli amministratori incapaci che pensano solo alle gabelle con cui vessare i padani».
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