IL CANDIDATO SINDACO

Mi presento alla cittadinanza: Il mio nome di battesimo è Ettore, vivo con mia moglie Paola e tre splendidi bambini Deborah, Veronica e Lorenzo, di tredici e sette anni le bimbe e dieci mesi il maschietto. Sono nato trentotto anni fa a Milano e, dopo aver trascorso i miei primi cinque anni di vita a Cologno Monzese nella periferia nord della città, mi sono trasferito all'età di cinque anni qui a Opera, nel sud milanese.
Ho abitato, in Via Toscana, in Via Carducci ed al Cavallino. Ho lavorato per un decennio nel negozio di famiglia, un’ottica orologeria, nella centrale Via Manzoni e da otto anni gestisco un’attività autonoma all’interno del centro commerciale del paese. Tra le due esperienze imprenditoriali ho gestito per un paio di anni un’ottica a San Donato Milanese.
Politicamente sono attivo da venti anni per sostenere i miei concittadini e vivere meglio il nostro paese oltre a contribuire con l’informazione politica sul territorio a portare avanti anche su scala nazionale un progetto di federalismo per unire la nazione, rendendola una vera e propria federazione, dove la classe dirigente possa svolgere al meglio il proprio dovere istituzionale e sia individuabile dai cittadini al fine di renderne evidenti i meriti o le responsabilità in caso di buone o cattive gestioni.

Da dieci anni sono Consigliere Comunale e mi batto, all’opposizione, per la difesa dei diritti dei cittadini dimenticati da un’Amministrazione attenta più a conservare il proprio elettorato che non a fare gli interessi della popolazione.

Ho lottato tenacemente su svariati fronti, dall’ufficio postale a Noverasco, all’uso corretto del centro civico della frazione popolosa che confina con Milano; dall’allargamento della Via Ripamonti che finalmente sembra stia per prendere il via, all’opposizione ai dazi in ingresso a Milano; dalla battaglia vinta contro la Jelly Wax grazie anche alla precedente Provincia che non le rinnovò le licenze, all’opposizione contro l’inceneritore con mille firme di cittadini e la conseguente promessa dell’attuale Regione Lombardia di tenerne conto; dal soddisfacimento di bisogni individuali di singoli cittadini che ne avevano diritto, all’ottenimento di migliorie su vasta scala come sistemazione di strade, giardini e rimozione di barriere architettoniche.
Nella scuola mi batto da sempre per la sicurezza, ad esempio contro i cancelli aperti nei plessi scolastici e l’incuria delle strutture esistenti, ed a favore dell’apertura di nuove aule sia al nido che nelle scuole materne.
Un altro successo è stato quello dell’appello a non riscattare il diritto di superficie per le aree della 167 che il Comune proponeva, con prezzi spropositati e condizioni capestro, minacciando la non riapertura futura di bandi oltre ai controlli a tappeto in caso di cessione di immobili. La promessa fatta allora di rivedere il prezzo che i soci delle cooperative avrebbero dovuto corrispondere al Comune, per diventare proprietari della propria casa, resta ovviamente un impegno preso che sarà portato a termine a vantaggio di tutti gli operesi che hanno acquistato una casa in cooperativa.
Ultimamente mi sto battendo per difendere Noverasco dall’arrivo di mafiosi che, con la trasformazione del carcere operese in luogo di concentramento dei boss più pericolosi sottoposti a regime di carcere duro, potrebbe diventare crocevia di interessi legati a “cosa nostra”.
Il Comune non può permettere che la trattativa con l’Enpam sia sfavorevole agli inquilini, poiché gli appartamenti lasciati liberi potrebbero diventare le residenze dell’entourage dei boss detenuti.

Purtroppo sono salito alla ribalta della cronaca nazionale per la vicenda del campo nomadi che l’Amministrazione uscente ha tenacemente voluto ed alla quale mi sono opposto, con tutte le mie forze, fino a pagarne le conseguenze giudiziarie con un procedimento penale che si è appena concluso con un’assoluzione per non aver commesso il reato di istigazione a delinquere di cui ero accusato.
Ho tenuto sotto pressione la mia famiglia che ha vissuto perquisizioni, intercettazioni e momenti di forte sgomento ed un intero paese che ha letto nelle vergognose accuse di un Sindaco e dei suoi colleghi di Giunta una vergognosa strumentalizzazione politica di un dramma che Opera ha vissuto proprio a causa loro.
Se oggi non ci sono campi nomadi a Opera il merito va dato a Ettore Fusco, agli altri otto operesi ancora sotto processo per reati simili a quello da cui è stato scagionato l’attuale Candidato Sindaco ed a tutti i cittadini, di questo coraggioso ed orgoglioso paese, che hanno saputo spezzare le catene della schiavitù partitica ed istituzionale.

Mi occuperò del nostro paese con la stessa passione che dedico alla mia famiglia ed alla professione che svolgo. Sono un tenace lavoratore ed un combattente indomito che, dopo tanti anni di sacrifici per la propria comunità, ha ricevuto il più alto riconoscimento: La candidatura a Sindaco da parte del Popolo della Libertà, della Lega Nord e dell’Unione di Centro.